E' con pò di timore che vi presento questo set per vari motivi, forse uno in particolare. E' un mio viaggio, di conoscenze amicizie, di sensazioni, di sopravvivenza, insomma è un viaggio, il mio! Apro il set con una vecchia traccia di un caro amico che ho visto da giovane con i calzoncini corti e tanta voglia di spaccare il mondo, ora è un uomo, un fratello di latte e vinile. un abbraccio Francesco, a distanza di anni ora sei te che mi stimoli, si sono invertite le parti. passiamo poi a Remo Remotti, il poeta di Roma, in un brano che la dice tutta di un passato che è quanto mai presente. Si scivola, nei ricordi con quelle sonorità Trip Hop che per me sono state fondamentali e mi hanno fatto compagnia nel momento in cui ho appeso le cuffie al chiodo per pensare alla fne cosa avrei fatto da grande. Poi c'è il mare, che io detesto, subdolo, apparentemente calmo che può risucchiarti nei suoi vortici e non farti più risalire... Art of Noise, lo rappresentano perfettamente, si diventa dei Robinson alla deriva tra amori passati e salsedine elettronica che corrode i circuiti e ti lascia qualche frammento di ricordi di persone che non ci sono più. Poi l'uomo muta la sua forma, si trasforma in macchina, fredda gelida, calcolatrice, nulla è lasciato al caso in un perfetto connubio di suoni minimali ma perfettamente amalgamati arrivano loro, i creatori di questo universo elettronico i Kraftwerk. E' un ping pong emozionale con vari microchip emozioniali che nel tempo saranno sostituiti per ritrovare la giusta rotta. Il tempo è tiranno, passa inesorabile, inizia il tuo countdown, si tirano le somme e si rimpiange quello perso, il tempo è l'unico dono prezioso a cui diamo importanza solo trpppo tardi, quando sta per finire. Nel frattempo siamo arrivati quasi alla fine del viaggio, tra evoluzioni e involuzioni sonore, sento il cuore battere, a modo suo, scandisce il mio tempo, oltre il buio infinito troverò la luce.