ALLERTA SPOILER: Questo è il testo di accompagnamento al podcast Il Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera che uscirà questo venerdì presso www.rsi.ch/ildisinformatico.
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[CLIP: Rumore di rotativa]
È il 31 ottobre 1938. Negli Stati Uniti, il New York Times denuncia in prima pagina un caso clamoroso di quella che oggi chiameremmo fake news, perpetrato attraverso un nuovo mezzo di telecomunicazione la cui immediatezza consente la diffusione rapidissima della disinformazione.
Il giorno precedente, un ventitreenne ha creato quella che il Times definisce una “ondata di isteria di massa” che ha coinvolto migliaia di persone, le cui telefonate hanno “sovraccaricato la polizia”. Il caos mediatico fa il giro del mondo e viene addirittura citato con disprezzo come “prova dello stato di decadenza e corruzione nel quale versa la democrazia” da un certo Adolf Hitler*.
* Discorso a Monaco, 8 novembre 1938.
Il mezzo di telecomunicazione in questione non è Internet, ovviamente, perché siamo appunto nel 1938: è la radio, che sta muovendo i suoi primi passi nella diffusione di notizie. E il ventitreenne al centro della denuncia è un attore, autore e regista emergente della rete radiofonica statunitense CBS. Si chiama Orson Welles.
[CLIP: Annuncio del programma di Welles: “The War of the Worlds, by H.G. Wells, starring Orson Welles and the Mercury Theater On the Air.”]
Questa è la storia della celeberrima diretta radiofonica de La Guerra dei Mondi, che Welles realizzò ottantacinque anni fa come se fosse una radiocronaca dell'invasione del nostro pianeta da parte di spietati marziani, armati d