Intrighi, tradimenti e potere nella Firenze rinascimentale
La Congiura dei Pazzi segnò un cambio di passo nella gestione politica di Firenze. Lorenzo de’ Medici era e restò un politico illuminato e rinascimentale, ma adottò uno stile di governo più accentratore mettendo nelle posizioni più importanti persone a lui fidate. La perdita del fratello Giuliano fu di certo un grave lutto a livello personale, non v’è ragione di dubitare della sincerità del loro legame, ma ebbe il suo peso anche a livello governativo perché con la morte del fratello Lorenzo perse un fine politico e un abile diplomatico. I Pazzi, dal canto loro, anche al ritorno a Firenze patirono un ostracismo politico che impedì loro di tornare al livello di potere che avevano prima; un potere che, invece, finì tutto nella mani della famiglia Medici.
Fonti bibliografiche
“Lorenzo de’ Medici, una vita da Magnifico” di G. Busi, Mondadori 2017
La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.
Immagine di copertina
Cesare Mussini – Decisione della congiura dei Pazzi (1861 circa). Soffitto di una sala della palazzina della Meridiana a Palazzo Pitti. Descrizione dal sito ufficiale: “Il soggetto di questa sala è tratto dalla tragedia La congiura dei Pazzi di Vittorio Alfieri, che narra il celebre episodio di storia fiorentina. La composizione replica un quadro realizzato dallo stesso Cesare Mussini nel 1835, ma esposto a Firenze alla Prima Esposizione Italiana del 1861. Raimondo de’ Pazzi, deciso a contrastare lo strapotere dei Medici che dominano Firenze, prende commiato dalla moglie Bianca de’ Medici, la quale però presagisce l’epilogo tragico della sua missione. Raimondo infatti si recherà nel duomo di Santa Maria del Fiore, dove ucciderà Giuliano de’ Medici, ma morirà lui stesso per una ferita. La scena è incorniciata da fregi con putti che sorreggono lo stemma mediceo e quello dei Pazzi e i medaglioni coi ritratti di Lorenzo il Magnifico, fratello di Giuliano, e papa Sisto IV.“. Fonte: Wikimedia commons.
Altre immagini
Lorenzo de’ Medici nell’affresco di Domenico Ghirlandaio “Conferma della regola”, dipinto fra il 1483 e il 1485. Cappella Sassetti nella basilica di Santa Trinita a Firenze. Fonte: Wikimedia Commons.