ALLERTA SPOILER: Questo è il testo di accompagnamento al podcast
Il Disinformatico della Radiotelevisione Svizzera che uscirà questo
venerdì presso
www.rsi.ch/ildisinformatico.
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[CLIP: Dialogo fra Ann e il suo partner]
Quella che avete sentito non è la classica conversazione fra un utente e il
suo assistente vocale. La voce femminile che risponde non è quella standard di
Alexa, Siri o Google: è quella, sintetica, di Ann, una donna che ha perso la
capacità di parlare in seguito a un ictus ma che ora può di nuovo comunicare a
voce semplicemente pensando di parlare, grazie a una rete di sensori
applicati al suo cervello e grazie all’intelligenza artificiale, che è l’unica
tecnologia capace di interpretare la complessa attività dei neuroni e tradurla
in suoni usando oltretutto la voce originale della persona.
È una delle tre storie di intelligenza artificiale che dà voce a chi non ce
l’ha della puntata del primo settembre 2023 del Disinformatico, il
podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie
strane dell’informatica. Le altre due riguardano l’idea di usare
l’intelligenza artificiale per decodificare il linguaggio degli animali e uno
strano esperimento di collage acustico in cui la voce di Elvis Presley, morto
nel 1977, canta le parole di Baby Got Back di Sir Mix-A-Lot, classe
1992, sulle note di Don’t Be Cruel, classe 1956. Lasciamo stare un
momento il perché di una creazione del genere, perché è molto più
importante il come, che potrebbe decidere le sorti di tutto il mondo
musicale nei prossimi anni.
Benvenuti. Io sono Paolo Attivissimo.
[SIGLA di apertura]
L’IA che ridà la voce captando le parole pensate
Restituire la voce a chi l’ha persa per malattia è ora possibile, perlomeno in
alcuni casi specific