I colloqui tra genitori ed insegnanti portano un sacco di tensione: ma cosa posso fare per farmi ascoltare?E' un momento veramente difficile sia per i ragazzi che per i genitori.Ecco perché è importante avere delle strategie e delle linee guida utili.A volte troverai insegnanti che si ritrovano ad insegnare, ma magari non era quello il ruolo che volevano davvero ricoprire. In questo caso difficilmente usciranno dal "io ho sempre fatto così" o "insegno da tantissimi anni". In questo caso farai un po' fatica a far capire perché è importante una collaborazione.Un altro caso è dato dall'insegnante possibilista: "non si preoccupi che troveremo una soluzione". Salvo poi non applicare il PDP perché "io ho sempre fatto così e so quello che devo fare."Un ulteriore caso è dato da quelli che negano l'esistenza della dislessia e parlano della "moda dei DSA". Con queste 3 categorie di insegnanti farai davvero fatica a farti capire e a volte serve essere fermi e far capire che esiste una legge, la legge 170, che obbliga la scuola ad applicare determinati comportamenti.Se ancora non ti ascoltano non devi avere timore di andare dal dirigente a farti sentire, sempre con il massimo dell'educazione.Ma non sono tutti così, anzi! Magari sono in difficoltà e vogliono davvero un confronto e cercare di fare il meglio per i ragazzi.Questi insegnanti che si impegnano di più, a volte stanno più in silenzio, ma sono anche disponibili a cercare una soluzione nell'interesse del ragazzo.La cosa più importante che devi fare è riconoscere l'impegno dell'insegnante e ringrazialo per quello che sta facendo (anche se ancora non completo il lavoro).Solo dopo cerca di capire se si può fare qualcosa di diverso.L'attacco frontale non serve a nulla: né a te, né a tuo figlio e nemmeno all'insegnante con cui stai parlando.Fondamentale è chiederti e chiedergli cosa tu puoi fare per aiutarlo.In grande riassunto prima ascolta e poi pretendi (in caso).